17 dic 2011

Nessun plagio, è una teoria originale

A quanto pare, Charles Darwin non ha plagiato Alfred Russel Wallace. Sono emerse, infatti, alcune prove che mettono seriamente in dubbio l'idea diffusa che il padre della teoria dell'evoluzione abbia "preso in prestito" alcune delle sue idee dal naturalista gallese.

La vicenda risale al 1858, quando Wallace scrisse a Darwin una lettera dall'isola Ternate, al largo dell'attuale Sulawesi, in cui esprimeva la sua opinione su come la natura potrebbe selezionare i tratti più vantaggiosi degli esseri viventi, in modo che le specie cambiano gradualmente forme e funzioni nel corso di lungu periodi di tempo. Secondo l'opinione comune, il destinatario della missiva finse di averla ricevuta due settimane più tardi, inviando nel frattempo al geologo Charles Lyell una bozza della propria teoria con diversi contenuti rubati proprio dagli studi di Wallace.

Alfred Russel Wallace (1823-1913)
Tuttavia, secondo alcuni storici della scienza dell'Università di Singapore, le cose stanno diversamente. Dopo aver seguito le tappe della lettera, dall'Indonesia fino all'Inghilterra, attraverso i registri dell'epoca, hanno infatti concluso che essa non può essere mai giunta a destinazione prima del 18 giugno, il giorno in cui Charles mandò il proprio materiale a Lyell.
Sembra quindi che i due scienziati abbiano davvero sviluppato, in maniera autonoma, teorie quasi identiche fra loro. I due documenti vennero letti, in assenza dei rispettivi padri, presso la Linnean Society di Londra: che a uno dei due sia toccato in sorte un destino più glorioso, non è questione che debba sminuirne l'importanza. Evidentemente, alle qualità intrinseche della teoria si sono aggiunte le capacità comunicative del teorizzatore.
Ciononostante, è difficile immaginare che le prove empiriche fermeranno gli attacchi a Darwin: la rivoluzione culturale da lui introdotta non ha mai smesso di scatenare l'astio di molti conservatori, che nel minare le conquiste della scienza moderna vedono una ragione di vita.

Autrice: Marilena Nardi

Qui il numero del Biological Journal of the Linnean Society in cui il team dell'Università di Singapore ha pubblicato il risultato del proprio lavoro.

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